Nicolas Sarkozy è stato condannato a cinque anni di reclusione, con ordine di incarcerazione, dal tribunale correzionale di Parigi per associazione a delinquere nell’ambito del presunto finanziamento libico della campagna presidenziale del 2007.
È il primo ex capo di Stato francese destinato al carcere. L’ex presidente, assolto dalle accuse di corruzione, ha ricevuto inoltre una multa da 100 mila euro, l’interdizione dai pubblici uffici e l’ineligibilità per la durata di cinque anni.
La condanna è accompagnata da un mandato di deposito differito con esecuzione provvisoria: Sarkozy dovrà presentarsi il 13 ottobre prossimo, quando la procura nazionale finanziaria comunicherà la data di inizio della sua detenzione.
L’ex presidente ha già annunciato l’intenzione di ricorrere in appello, ma il ricorso non sospenderà la misura cautelare.

A poche ore dalla sentenza è arrivata la reazione del sindaco di Nizza, Christian Estrosi, che ha voluto ribadire pubblicamente il suo sostegno all’amico ed ex capo dello Stato. «Con grande tristezza ho appreso la dolorosa prova che attraversa Nicolas Sarkozy, che considero come un fratello, ha dichiarato. Abbiamo condiviso una vita al servizio del bene comune».
Estrosi ha espresso vicinanza anche alla moglie Carla Bruni e ai figli, definendoli «orgogliosi di un padre e marito come lui». Poi ha aggiunto: «Nessuna decisione di giustizia potrà cancellare l’uomo di Stato che è stato e che resta, soprattutto nel cuore dei francesi».















