La città di Nizza compie un nuovo passo nel piano pluriennale di valorizzazione dei retabli dei Brea custoditi nel convento di Cimiez.
È ufficialmente iniziata la fase di studio diagnostico del retablo La Descente de Croix (“La Deposizione dalla Croce”), ospitato in una delle cappelle della chiesa di Notre-Dame de l’Assomption. Si tratta dell’ultimo grande capolavoro dei Brea ancora in attesa di intervento.
Questa prima fase, che durerà circa un anno, precede un restauro completo che restituirà splendore all’opera entro il 2028. Il lavoro si inserisce nel percorso già avviato con la Crocifissione, attualmente esposta al museo Masséna, e con la Pietà, ricollocata nel 2023.
L’opera lascia la cappella e viaggerà fino a Marsiglia
La delicata operazione di rimozione del retablo è iniziata e proseguirà fino al 19 novembre 2025.
Come previsto dal protocollo seguito per gli altri interventi, l’opera sarà trasferita al Centro Interdisciplinare di Conservazione e Restauro del Patrimonio (CICRP) di Marsiglia, dove verranno avviate le analisi, il primo ciclo di pulitura e le verifiche tecnico-scientifiche condotte dai partner del progetto.
Terminata la rimozione, nella cappella verrà installato un telo che riprodurrà fedelmente il retablo originale, accompagnato da pannelli informativi sul restauro in corso.
Una collaborazione istituzionale per salvaguardare un tesoro
L’indagine diagnostica sarà realizzata grazie alla collaborazione tra DRAC PACA, CICRP, il gruppo Amoroso Waldeis e la Direzione dei Patrimoni della Città di Nizza. Il progetto è reso possibile dai finanziamenti congiunti della Regione Sud PACA, della DRAC PACA e del Comune di Nizza.
Ludovico Brea, il maestro che portò la Riviera nella Rinascenza
Ludovico (o Louis) Brea, nato a Nizza attorno al 1450, è considerato uno dei più grandi interpreti della pittura sacra della Riviera tra tardo Medioevo e Rinascimento.
Tra il 1475 e il 1516 realizzò circa quaranta retabli per le chiese delle valli liguri e nizzarde, da Toulon fino a Genova, raggiungendo una notorietà rara per un artista regionale dell’epoca.
La sua produzione, talmente vasta da richiedere l’intervento del fratello Antoine e del nipote François, è caratterizzata da un equilibrio tra influenze lombarde e fiamminghe, dalla raffinatezza dei dettagli e da un forte senso di umanità nelle figure.
Alla sua morte, nel 1523, probabilmente durante un’epidemia di peste, l’eredità artistica passò al nipote François, che mantenne attivo l’atelier familiare fino al 1562.














