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Altre notizie | 28 agosto 2017, 19:00

Solar Impulse: Monaco fa volare gli aerei solo con l'energia del sole

Il progetto Solar Impulse, il primo velivolo ad alimentazione completamente solare e con autonomia teoricamente perpetua che ha fatto il giro del mondo tra il 2015 e il 2016, ha visto Monaco come la sede del suo centro di controllo. Ora, uno dei copiloti, Dottor Bertrand Piccard, onora il Principato con una sua visita ad Expo 2017

L'aeromobile Solar Impulse a completa alimentazione solare con 270 metri quadri di pannelli solari. Ha un'apertura alare leggermente inferiore a quella di un Airbus e i suoi quattro motori elettrici, alimentati da 633 chili di batterie al litio, possono fargli raggiungere una velocità di 140 km/h.

L'aeromobile Solar Impulse a completa alimentazione solare con 270 metri quadri di pannelli solari. Ha un'apertura alare leggermente inferiore a quella di un Airbus e i suoi quattro motori elettrici, alimentati da 633 chili di batterie al litio, possono fargli raggiungere una velocità di 140 km/h.

La settimana scorsa, il Padiglione di Monaco di Astana Expo 2017 ha avuto il privilegio di accogliere l'aeronauta svizzero Bertrand Piccard. Il Dottor Bertrand ha cosviluppato e copilotato l'aereo Solar Impulse, il primo aeromobile senza carburanti né emissioni con alimentazione completamente solare che ha realizzato il giro del mondo da marzo 2015 a luglio 2016. 

Il pilota ha onorato il Padiglione monegasco con la sua visita perché il centro di controllo di questo aereo di ultima generazione si trovava nel Principato.

Questo progetto sostenibile, preparato in collaborazione con la Fondation Prince Albert II de Monaco, è presentato dal Padiglione di Monaco su un pannello interattivo, l'Eco-Lab, che ha appassionato i visitatori dell'Expo. 

Questo ambizioso progetto ingegneristico rappresenta un importante passo in avanti verso una transizione energetica nel trasporto aereo (come sta succedendo nel trasporto su ruota) e dunque una riduzione drastica dell'inquinamento atmosferico e delle emissioni di anidride carbonica ed altri gas serra, come gli ossidi di azoto (questi ultimi causano anche la pioggia acida). In totale, infatti, l'aviazione produce circa 2% delle emissioni antropogeniche di carbonio secondo l'ATAG (Air Transport Action Group). Questo dato è stato sostanzialmente ridotto da un aumento nell'efficienza nel consumo di carburante e dal crescente utilizzo di biocarburanti. 

Tuttavia, sembra che ora, salvo avanzamenti tecnologici inaspettati, quest'aumento di efficienza stia raggiungendo il suo limite, soprattutto in vista dei target ambientali dell'Accordo di Parigi e della prevista espansione del traffico aereo. È per questo che il progetto Solar Impulse, sebbene ancora acerbo, potrebbe essere la soluzione a questo problema ambientale. 

L'autonomia del velivolo è teoricamente perpetua, siccome durante il viaggio ad un'altitudine tra 8.500 e 12.000 metri i suoi 633 chili di batterie al litio vengono ricaricate. Ha un'apertura alare leggermente inferiore a quella di un Airbus e i suoi quattro motori elettrici, alimentati da 270 metri quadrati di pannelli solari, possono fargli raggiungere una velocità di 140 km/h. 

Per una propulsione completamente elettrica questa velocità massima è molto buona date le tecnologie attuali, anche se è molto lento in confronto ai 1.020 km/h di un Airbus. Solar Impulse risolve anche il problema del crepuscolo: ha un'autonomia sufficiente per viaggiare tutta la notte ad una velocità di 60 km/h. Come è stato per le macchine elettriche, questo è solo l'inizio, un ice-breaker che ci ha fatto capire che l'ingegneria sostenibile è possibile anche nel complesso campo dell'aviazione.  

Nicola Gambaro

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