Da oggi, giovedì 29 settembre 2022, Nizza accoglie, per alcuni giorni, la più grande barca a vela d'altura del mondo.
Il Götheborg, una replica a grandezza naturale di una nave del 18° secolo che apparteneva alla Compagnia svedese delle Indie orientali, attracca nel Port Lympia, tappa di una storica traversata della durata di due anni, chiamata Asia Expedition, che ha quale meta finale Shanghai.
Ad ogni scalo, il favoloso tre alberi di 74 metri è aperto al pubblico per essere visitato ed anche per scambi di informazioni col suo equipaggio composto da appassionati che stanno vivendo un'esperienza storica simulando di rivivere la marina di un tempo.
La cerimonia di benvenuto è in programma oggi alle ore 13 sul Quai Riboty del porto di Nizza.
Alcune informazioni con l’ausilio del web. Il Götheborg è ad oggi la più grande nave a vela in legno attiva al mondo, replica dell’omonimo veliero appartenuto alla Compagnia Svedese delle Indie Orientali (SOIC Svenska Ostindiska Companiet), una compagnia commerciale fondata nel 1731, con sede a Göteborg alla foce del fiume Göta älv sulla costa meridionale occidentale della Svezia, nella regione nota come Gotaland da cui partirono i Goti per l’Europa centro-meridionale nel III sec.
Il galeone originario (Götheborg I) venne costruito a Stoccolma e dopo il varo nel 1738 fu trasferito a Göteborg da dove l’anno successivo salpò per l’Oriente con un carico di ferro, legno e catrame, un equipaggio di 144 elementi e, pur essendo una unità commerciale, un armamento di 30 cannoni per difesa e segnalazione.
Come per altre 36 navi impiegate dalla SOIC nel corso dei suoi quasi 80 anni di esistenza, passato il Capo di Buona Speranza e attraversato l’Oceano Indiano terminò il viaggio di andata a Canton, allora il porto di arrivo di tutte le navi provenienti dall’Europa, da dove, imbarcate casse di tè, porcellana, tessuti di seta, fece ritorno a Göteborg.
Il 12 settembre 1745, di ritorno dal suo terzo viaggio in Cina, a meno di un miglio da Göteborg fece collisione con un banco di rocce sommerse a circa 4 m affondando. Non vi furono vittime e un terzo del carico di ingente valore, fu recuperato. La singolarità dell’accaduto non comprensibile con marinai esperti (la nave ritornava dopo due anni di traversate movimentate attraverso gli oceani) hanno sollevato non pochi dubbi negli studiosi.
Alla fine del 1984 quello che rimaneva del naufragio fu individuato da alcuni archeologi subacquei svedesi dando inizio a una campagna di recupero che durò fino al 1992 a cui si affiancò l’idea di costruire una replica della vecchia nave.
Dopo enormi sforzi tecnici, centinaia di migliaia di ore nel cantiere Terra Nova di Göteborg, impiegando ben 1000 grosse querce, piantando 55.000 chiodi di ferro forgiato a mano, 1900 mq di vele di lino cucite a mano e 25 tonnellate di corde anch’esse commesse a mano, oltre a fornire la nave di tutti quei prodotti tecnologici, dai motori di propulsione, alle attrezzature più moderne di navigazione, alle scialuppe di salvataggio, necessarie a garantire gli odierni requisiti di sicurezza, il Götheborg III (questo il vero nome in quanto la SOIC fece costruire nel 1786 un altro galeone più grande con lo stesso nome), venne finalmente varato nel 2003, dopo circa 8 anni di lavoro e nel 2005 fu pronto per la sua prima navigazione.