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Ambiente | 09 aprile 2024, 19:00

Costa Azzurra: alla scoperta del territorio. Breil sur Roya (Foto)

Montecarlonews propone luoghi, itinerari, passeggiate alla scoperta del Dipartimento delle Alpi Marittime. Le foto sono di Danilo Radaelli

Breil sur Roya, fotografie di Danilo Radaelli

Breil sur Roya, fotografie di Danilo Radaelli

Uno dei villaggi più suggestivi delle Alpi Marittime francesi:  Danilo Radaelli ci propone un’escursione a Breil sur Roya.

Non è stato semplice giungervi, date le distanze da Nizza: un tour di 170 chilometri da Nizza con “passaggio” a Ventimiglia, tappa obbligata sia all’andata, sia al ritorno.

Una località che merita di essere conosciuta a fondo: in questo periodo, essendo chiuso il Tunnel del Col di Tenda, è raggiungibile in auto da Ventimiglia o Sospel e in treno utilizzando la linea Cuneo – Nizza.

Breil sur Roya
Breil è il più importante centro abitato di fondovalle della val Roya.

Le case situate a sud del villaggio e i suoi vicoli stretti costituiscono la parte più antica, dove si possono osservare alcune testimonianze del suo passato da borgo di frontiera, vale a dire i resti della cinta muraria, di un forte e della torre di guardia detta La Cruella.

Il villaggio si è sviluppato sul lato occidentale della collina del castello. Sul versante orientale, che era compreso all’interno dei bastioni, si trovano terrazzamenti coltivati ad ulivo (Breil è stato per secoli uno dei maggiori centri di produzione di olio nei territori sotto il dominio dei Savoia grazie anche ai suoi sei mulini); qui si trovano anche la cappella di S. Antonio, la porta medievale “di Genova”, la chiesa di Notre-Dame du Mont, la cappella della Madonna delle Grazie e il campanile di San Giovanni.

La creazione di un lago artificiale denominato Lago dei cigni, avvenuto dopo la Seconda Guerra Mondiale, ha conferito un nuovo volto, più ameno, al cuore di Breil, la cui visita può iniziare dalla chiesa parrocchiale di Santa Maria in Albis, il cui attuale edificio, risalente al 1699, venne realizzato sui resti di una chiesa più antica.

Sulla centrale via Torino convergono i vicoli e i carrugi laterali in stile architettonico ligure. Giunti in via Ciappera si può salire verso la chiesetta di Sant’Antonio, da dove si diramano due sentieri.

Il primo conduce a una zona ricca di crotas e casoun, due tipologie di edifici caratteristici di questa zona, dove l’assenza di argilla portò i contadini a realizzare dei ricoveri con volta a botte in pietra (crotas), utilizzati prevalentemente per l’essiccazione dei fichi; ovvero dei casolari dotati di un tetto realizzato con malte calcaree (casoun) anziché con tegole o fieno.

Il secondo sentiero conduce alla Torre della Cruella, collegata a un complesso di mura fortificate più recenti, lunghe circa 80 metri, che probabilmente vennero usate nel corso della guerra di Successione Austriaca.

Un turista che voglia programmare la sua visita a Breil in occasione di una festa non può perdersi l’A Stacada, manifestazione che si svolge con cadenza quadriennale. La festa, che si svolgeva l’ultimo giorno della settimana del Carnevale, a partire dalla fine del XIX secolo, dal 1960 è celebrata la terza domenica di luglio. Si tratta di una festa in costume che mette in scena un’insurrezione popolare contro i soprusi dei potenti con tutta una serie di personaggi ricorrenti.

Dura invece tre-quattro giorni attorno al 15 e 16 agosto e ha cadenza annuale la festa patronale di Breil, conosciuta come Medj’august, che prevede tre balli, un picnic campestre alla chiesa Notre-Dame du Mont e due messe.

La frazione di Piène-Haute, antica piazzaforte medievale genovese, si trova su uno sperone roccioso in posizione dominante sulla Roya. Raggiungibile su strada carrozzabile e parte del comune di Breil solo dal 1947, è caratterizzato da stradine e casette molto curate e decorate con fiori dai suoi abitanti.

Si segnalano la chiesa di Saint-Marc, monumento storico in stile barocco ligure con un frontone curvilineo e una doppia scalinata e la cappella di Sainte-Elisabeth, fatta edificare dalla confraternita dei Penitenti Bianchi.




Beppe Tassone

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