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Eventi | 23 aprile 2025, 18:00

Antibes tra arte e meraviglia: il Salon che incanta con sabbia, design e ceramica

La 53ª edizione del Salon d’Art Moderne chiude in bellezza tra creazioni originali, artigianato d’eccellenza e design visionario. Il racconto per immagini della fotografa Silvia Assin

I protagonisti e i visitatori del Salon d'Art Moderne, Art Contemporain, Design et Métiers d'Art visti da Silvia Assin

I protagonisti e i visitatori del Salon d'Art Moderne, Art Contemporain, Design et Métiers d'Art visti da Silvia Assin

Si è chiusa con successo, ad Antibes, la 53ª edizione del Salon d'Art Moderne, Art Contemporain, Design et Métiers d'Art, manifestazione che ha attirato appassionati e curiosi tra le eleganti sale espositive della città francese.

Un evento che ha saputo unire, con equilibrio e originalità, arte contemporanea, design d’avanguardia e artigianato di altissimo livello, offrendo al pubblico uno sguardo ampio e affascinante sulla creatività contemporanea.

Tra gli stand, numerosissimi e molto variegati, si sono alternati spazi dedicati a gallerie d’arte, esposizioni personali di artisti emergenti e veri e propri capolavori dell’artigianato artistico.



Quest’anno un’attenzione particolare è stata riservata alla produzione tunisina, protagonista di uno stand collettivo che ha saputo conquistare l’attenzione dei visitatori con creazioni vivaci e innovative.

La “nostra” fotografa Silvia Assin, inviata al Salone, ha raccontato con il suo obiettivo le opere e i personaggi più significativi dell’evento, restituendo uno spaccato vivido e originale della manifestazione.

Ho trovato molti stand interessanti – racconta – e spesso era difficile distinguere dove finisse il design e dove iniziasse l’arte o il mestiere d’arte. C’era davvero tanta qualità, in particolare nel lavoro artigianale.”



Tra le opere che più hanno colpito l’occhio (e la sensibilità) della fotografa: le composizioni astratte realizzate esclusivamente con sabbia, ossidi naturali e tessuti; lampade che sembrano abiti in maglia metallica, sospese come installazioni oniriche; una scultura che ricorda un frammento di cosmo, realizzata con fili industriali riciclati compressi.

Da segnalare anche le raffinate creazioni in ricamo d’oro, e le ceramiche, tutte di grande qualità, tra cui spicca una monumentale ciotola dall’impatto visivo notevole.

E ancora: un mobile rotondo con cassettini, firmato dalla famiglia Bugatti, artigiani da tre generazioni specializzati in arredi esclusivamente tondi.Il mobiletto é stato progettato dal dr Carlo Berruti, tre generazioni di Damber Italia.



Il pezzo, rivestito in pregiata pelle per abbigliamento, richiama con colori e incisioni la storia di una celebre gara automobilistica di Montecarlo  ed é ispirato alla storia della leggenda automobilistica della  Bugatti, ma con riferimenti puramente artistici.

Non mancavano neppure creazioni Lamborghini, sempre in edizione unica, anch'essi ispirati alla storia della leggenda della casa automobilistica, sempre con riferimenti puramente artistici.

Molto interessante anche la sezione dedicata al design, con mobili piccoli, modulari e versatili, pensati per un’abitazione contemporanea.

Nonostante l’offerta ricca e variegata, Silvia Assin rileva un punto critico: il costo del biglietto d’ingresso.



L’ho trovato eccessivo – commenta – considerando che si tratta di una fiera aperta al pubblico, dove si espone per vendere. Forse anche per questo il numero di visitatori non era altissimo.”

Un bilancio comunque positivo per questa edizione del Salon, che ha saputo offrire numerosi spunti di riflessione e meraviglia.

Tante le opere che meritavano attenzione, anche oltre quelle immortalate dalla nostra inviata.



Beppe Tassone

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