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Altre notizie | 09 maggio 2025, 07:53

Habemus semaforo: undici anni di attesa per un rosso, giallo e verde perfetti!

L’annuncio del ministro Salvini accende i riflettori sull’inaugurazione del Tenda Bis: traffico ancora a senso unico alternato e costi schizzati da 140 a 330 milioni per completare anche la vecchia canna

Habemus semaforo: undici anni di attesa per un rosso, giallo e verde perfetti!

Habemus semaforo! Dopo più di undici anni di lavori, scandali, rinvii e costi lievitati come una focaccia lasciata troppo tempo a lievitare, finalmente il Tunnel del Tenda vedrà la luce. O meglio, vedrà la luce rossa, gialla e verde del semaforo, perché sì, dopo tutto questo tempo, si continuerà a transitare a senso unico alternato, proprio come nel lontano 2013. Un progresso che lascia senza fiato.

L’Italia è quel Paese in cui le grandi opere si dividono in due categorie: quelle che non iniziano mai e quelle che non finiscono mai. Il tunnel del Tenda, ovviamente, appartiene gloriosamente alla seconda.

Ieri, durante il Question Time al Senato, il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini – con l’entusiasmo di chi presenta un reality show ambientato nei cantieri – ha annunciato l’imminente inaugurazione della galleria. Applausi, trombette immaginarie, e una sensazione generale di “ma davvero?”.

Con tono solenne ha parlato di “data storica”. E in effetti, storica lo è: mica tutti i giorni si taglia il nastro per un'opera che riporta l’Italia al 2013, con tanto di semaforo d’epoca funzionante. Una cerimonia da conservare nei libri di storia... alla voce "come spendere centinaia di milioni per riscoprire il traffico a senso unico".

È stata una risposta all’interrogazione del senatore cuneese leghista Giorgio Maria Bergesio, che si è premurato di ringraziare l’Anas, perché in fondo, dopo undici anni, un ringraziamento ci sta.

Il cantiere, aperto nel lontano 2013, ha vissuto più colpi di scena di una serie Netflix: scandali giudiziari, lavori sospesi, appalti saltati, aziende in fuga, soldi che lievitano come la focaccia di Recco (da 140 a 255, poi 330 milioni e chissà quanto arriveremo rifacendo la vecchia galleria). Ma il colpo di genio è stato affidarsi alla natura per completare l’opera: e infatti nel 2020 è arrivata la tempesta Alex, che ha pensato bene di portarsi via una bella fetta della montagna. Come a dire: “Se volete fermare i lavori, vi do una mano”.

Il sindaco di Tenda, Jean Pierre Vassallo, noto per la sua diplomazia, ha più volte lanciato stilettate degne di un talk show trash contro l’impresa e i ritardi. Ma almeno lui, con un certo coraggio, aveva già annunciato la data dell’inaugurazione, forse per vedere se qualcuno avrebbe avuto l’ardire di smentirlo. Invece no. È tutto vero. O quasi.

Perché, sia chiaro, si inaugura, ma si continuerà a viaggiare a senso unico alternato con semaforo. Come nel 2013. Un deja vu perfetto, come rivedere un vecchio film in bianco e nero, solo che stavolta costa 330 milioni. D'altronde, in Italia il futuro è sempre un po’ retro.

Salvini salirà al Tenda con il ministro francese Tabarot per un summit alpino dal vago sapore romantico. Magari ci sarà anche una foto di gruppo davanti al cartello “Lavori in corso – Fine prevista: boh”.

La vera opera d’ingegneria, alla fine, non è il tunnel, ma la capacità tutta italiana di spendere cifre astronomiche per tornare esattamente al punto di partenza. Col semaforo rosso, ovviamente.

Cesare Mandrile

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